martedì 10 giugno 2008

CONSIDERAZIONI AD ALTA VOCE

In queste settimane post sconfitta elettorale mi sono spesso interrogato sulle mie scelte politiche recenti, visti anche i notevoli spunti offerti dagli appuntamenti istituzionali quali l’insediamento delle Camere e del nuovo governo.
Domande che oltre a una riflessione sul mio personale ruolo nella politica hanno risvegliato nella mia mente interrogativi e mi hanno spinto ad elaborare giudizi e riflessioni.
Giuste o sbagliate che siano, ho scelto di condividerle sul blog.
Visto il magro risultato delle politiche nazionali e l’avvicinarsi delle elezioni europee mi sono domandato se l’area politica cui faccio riferimento si stia preparando correttamente all’appuntamento delle europee e se i primi passi dell’opposizione- parlamentare ed extra- siano andati in una direzione che rispecchia effettivamente la mia visione politica.
Devo dire onestamente che il fronte nazionale, così come quello locale, del PD continua imperterrito a regalarmi sorprese e si sta rivelando, effettivamente, quel pastrocchio disomogeneo, risultato di un’accozzaglia di idee, partiti, potere e “senatori”.
Il sogno del “Veltrusconismo” coltivato da Veltroni e realizzato da un onnipotente Berlusconi sta muovendo i primi passi e ci ha regalato la panacea necessaria a dimenticare la pesante sconfitta elettorale.
Sembra quasi che a Montecitorio quelli del PD non si siano accorti che alla fine, anche sta volta, ci faremo i nostri bei 5 anni di opposizione, che saranno, se la memoria storica non mi delude, una tragedia- economica e sociale -molto simile al quinquennio 2001-2006.
Con la mente fissa su quell’ “in fondo siamo sempre il secondo partito italiano e abbiamo preso quasi il 40% dei voti”, i nostri rappresentanti in parlamento si stanno preparando alla pace dei sensi istituzionale.

Mentre si parla di centrali atomiche come se fossero alberghi del monopoli- da costruire tra “Parco dei Giardini e Viale della Vittoria” purchè lontane da Arcore-, fin che si ventilano i tribunali speciali per la mondezza, da istituire mediante decreto legge- ma non erano vietati dalla costituzione?!- e finche nel decreto legge sulla sicurezza si inseriscono le modalità per santificare amici collusi e corrotti del Presidente e per preservare le specie protette televisive- Rete 4 e la sua banda di cortigiani- il PD ritrova la sua vera vocazione: il correntismo e la vecchia politica.

Il rinnovamento, i 12 punti, i comizi sull’ “Italia che vorrei” stanno cadendo nell’ oblio.
Prevedibile.

Risolte le ultime nomine dei sempreverdi silurati - grande Rutelli, miiiiitttico, I love ya, torna verde o radicale che ci fai na grazia…..!!!!-, dopo le piccole diatribe del caso, e dopo aver sistemato gli “amici di” nel governo ombra più ridicolo della storia repubblicana- forse per fare patta con i nomi altisonanti del governo quello vero??Grande Mara, al question time alla camera ti voglio con il costume da letterina che canti ullala-ullala-ullallalaaaaaaaaaaaaa!- sembra che il nostro compito istituzionale sia finito, come in attesa che 5 anni di Berlusconi ci scorrano dolcemente addosso!
E come se non bastasse, piuttosto che sfruttare il momento di impasse istituzionale- in cui più di fare opposizione, sperando nel male minore, non si può- e approfittare subito per ultimare il processo costituzionale ancora monco del PD, che dura ormai da 8 mesi, abbiamo avuto la miiiittica idea di reintrodurre le correnti.

Così oltre che a dover fare i conti con un consenso politico magrissimo dobbiamo iniziare anche a pesarlo sulle quote dei Veltroniani, dei Bindiani, dei Lettiani e, ultimo ma più importante, dei Dalemiani.
E mentre Veltroni minaccia il congresso e “quelli del caminetto” lo spernacchiano allegramente, il baffetto Massimo schiera i colonnelli e, dalle colonne dell’Unità, detta il programma del partito.
Il segretario “rosica”, il partito si spacca, ma nessuno si contrappone all’onnipotente marinaio di Gallipoli. Anzi. Tutti pronti alla virata.
Ecco aprirsi la stagione del “come è bello contraddirsi, ma se lo facciamo con parole difficili la gente non capirà” e così il Walterone nazionale annuncia che “non potrà più esserci l’Unione ma che bisogna guardare ad alleanze forti, soprattutto su base locale, con le forze della sinistra.”
Pronto, Walter……chi c’era nell’Unione l’UDC?!?L’MSI?!?La Lega?!Alternativa sociale?Oppure c’erano proprio le forze della sinistra?
Ci prendiamo in giro?!?
No, perché se è così basta dirlo chiaramente!E cosi evitiamo tutti di perder tempo….

La situazione a livello locale introduce ulteriori elementi di comicità- drammatici!-.
Mentre il coordinamento provinciale di Verona si preoccupa di fare un assemblea fiume, in cui con tempi biblici- e discorsi a volte casuali e ripetitivi dei soliti “guru” della politica locale- si discute del dramma della sconfitta del PD- ormai risalente a 2 mesi abbondanti fa-, a livello comunale si cercano di eleggere i coordinatori di circolo.
Ed ecco per miracolo ritornare a galla le correnti.
“Venghino signori venghino, il circo delle correnti!....Veltroniani, Lettiani, Bindiani…ne abbiamo per tutti i gusti, per grandi e piccini!”
Mentre i veltroniani candidano un novello sposo che non può presentarsi alle assemblee di circoscrizione se non in conference call dallo sperduto luogo esotico in cui sta trascorrendo- giustamente e beatamente- la sua luna di miele, i Bindiani e i Lettiani giocano il tutto e per tutto su due simboli della lista civica del sindaco uscente, Zanotto, massacrato dai leghisti alle ultime elezioni amministrative, ora anima new-age del PD veronese.
Nulla da eccepire sui nomi, tra cui c’è la Stef che, come si sa, stimo decisamente.
Sul metodo delle candidature si potrebbe aprire più di qualche parentesi….

Nel frattempo si strutturano i giovani democratici veronesi: 18-35 enni, d’altra parte, si sa, l’età media si allunga e si è giovani fino ai 50…!
Prima ancora del partito (mah!!), et voilà, dopo una due giorni di ritiro spirituale nelle “colline di Mozzecane” , ecco bello e pronto il Minotauro dei Giovani del PD: ha il corpo della Sg, la testa di Azione Cattolica e il fascino della vecchia FIGC….un’ariete “nuvo di zecca”per far breccia nel cuore di migliaia di giovincelli veronesi…..

Ironie (facili, forse,) a parte, la domanda che mi rotea nella testa dal 14 ottobre 2007 è sempre : “è questo il partito che volevamo?”
Volevamo ricreare La Triplice (+1)- Veltroni-Bindi-Letta-D’Alema- nel PD?
Volevamo veramente fare l’opposizione che si è vista in questi mesi- più che costruttiva a me pare moscia e inconcludente…-.
Volevamo veramente rimanere nel limbo di un partito- Forza Italia Style- in cui non si capisce chi-fa-cosa-e a nome di chi?

Beh, ragazzuoli, io no. Non pensavo nemmeno lontanamente a un PD come questo. Da un partito così-per le idee e per i metodi estemporanei- ne stò felicemente ben alla larga.
Con buona pace dei validi – pochi in verità - “costituenti” locali e nazionali del PD che stimo, della mia coscienza politica “attiva” e dell’impegno profuso, in tempi che sembrano ormai così lontani, per cercare di portare un’opinione e un’idea - forse sbagliata- sul “MIO” PARTITO DEMOCRATICO.


Massimo.