lunedì 17 novembre 2008

Diritto di scelta

Eluana ha vinto,tra pochi giorni il suo esile corpo non sarà più sottoposto a torture coatte che non ha mai voluto e che, nonostante la sua volontà le sono state prestate per circa vent’anni.
Ha fatto valere i suoi diritti nonostante sia uno stato di coma irreversibile, uno stato vegetativo che non le permette di muoversi da un letto, che non le permette di alimentarsi, che non le permette di vivere, in sostanza.
Ha impiegato vent’anni per far capire allo stato che vivere artificialmente, forzosamente, deve essere un diritto, una scelta, non un’imposizione. Un’opzione insomma, che lei non gradiva.
Con Lei hanno vinto la forza, la coerenza, la profonda fiducia nella legge di Suo padre Beppino Englaro, che, nonostante la terribile situazione in cui è stato costretto dal fato, ha lottato con le unghie e con i denti, non tradendo mai i suoi principi, non cadendo mai nella troppo facile tentazione di mettere fine all’accanimento terapeutico a cui è sottoposta Sua figlia con estemporanei blitz alla “Welby” o facili fughe in Svizzera.
Hanno perso invece tutti i meschini individui che, allegramente adagiati su poltrone dorate e ricoperte di velluto, da Montecitorio a Piazza San Pietro da Vespa a Mentana, con i loro abiti dai tagli preziosi, completi o talari che siano, parlavano al vento usando parole vuote come suicidio, omicidio, eutanasia.
Ha vinto la natura, la costituzione.
Ha vinto lo stato di diritto.

Grazie Eluana, grazie Beppino.
Spero che il vostro sacrificio e la vostra forza illuminino questo buio medievale in cui è caduto il nostro paese.
Massimo

lunedì 8 settembre 2008

LA RISSA CONTINUA

Rieccomi a commentare una vigorosa figuraccia del nostro partito “dal 40 % di consensi”.
Se andiamo avanti così alle regionali e alle europee prenderemo si e no il 12%......spero almeno che il travaso sia a favore della sinistra extraparlamentare, così ci potremmo liberare, una volta per tutte, dalle cariatidi e dai parassiti- Teodem in primis- che ci stanno affondando la barca.
Ma andiamo per ordine, senza fretta.
In questi ultimi giorni della pausa estiva, con il governo che raccoglie i frutti dell’ottima amministrazione da parte di Brunetta delle risorse statali, della riduzione dell’ICI e della detassazione degli straordinari, il PD vede al suo vertice una lotta fratricida che non si riproponeva dai tempi della spartizione delle poltrone nei vari governi Prodi.
Mentre Veltroni cerca di capire da che parte è girato e se effettivamente un lento e stanco bivacco parlamentare si possa definire o meno opposizione, il buon Parisi supportato dal baffetto D'Alema e dalla Rosy nazionale lanciano un attacco alla diligenza in pieno stile Far west.
Imboscate, controriunioni, capannelli di dissidenti si riuniscono di buonora a tutte le feste del PD per mettere in scena la demolizione sistematica del segretario, per ribadire che, siccome la gente che conta è tanta, bisogna aggiungere poltrone su poltrone e che, visto che “da magnà ce n’è per tutti” , soprattutto dopo l’inizio dei tesseramenti, il bottino va equamente spartito mediante il meccanismo della redistribuzione delle sedie e degli spazi in televisione.
Comprendo….un D'Alema che si faceva minimo un paio d’ore di Porta a Porta a settimana ai bei tempi della Farnesina non può rimanere assente dalle scene per così tanto. E’ ormai in piena crisi d’astinenza da “salotti mediatici bene” e, dal suo mastodontico Icaro, rilascia interviste-stilettate a “rotta di collo”, per sopperire alla mancanza del buon “Zio Bruno”.
Veltroni prima glissa, nicchia, si fa difendere dall’altra metà del tandem (Franceschini) e sostiene che, se si vuole cambiare “allora si vada a un congresso”.
Poi attacca con un piagnisteo da bambino della quarta elementare, con un discorso del tipo “se vuoi giocare con me le regole le faccio io, e non provare a buttarmi giù la casetta sull’albero sennò chiamo la mamma…”
In tutto questo bailamme, più adatto a qualche festa del pesce fritto, o sagra della mortadella, che alla dirigenza di uno dei maggiori partiti politici italiani, si incastonano tre inquietanti “piccolezze”.
La prima è la mancanza di alcuna organizzazione strutturata, di un partito insomma. Ci avviciniamo ai 12 mesi dalle primarie e siamo ancora “liquidi” senza una struttura, con gli anonimi rappresentanti eletti democraticamente alle primarie che sono zittiti e bloccati dagli ex dirigenti, in una sorta di strenua lotta per la sopravvivenza della specie.
Le provinciali e le europee si avvicinano mentre il “partito” è immobile, senza idee, privo di scena mediatica, con un radicamento pressoché nullo e con un governo che sta inghiottendo la scena pubblica mettendo a segno – veri o finti che siano- una serie di provvedimenti che, ci piaccia o no, colpiscono la pancia dell’elettorato.
L’ultima “piccolezza”, che mi ha sconvolto la giornata, è un lancio di agenzia in cui Rotondi annuncia una collaborazione con Brunetta per la stesura di un disegno di legge per la tutela e la regolamentazione delle coppie di fatto, con un capitolo riservato esplicitamente alle coppie gay.
E qui ho capito che, volenti o meno, il Pdl ci ha doppiato. Se effettivamente faranno quello che hanno annunciato, i progressisti moderati sapremo da che parte stanno e, mestamente , per il piacere dei “basabanchi”- scusate il veronese- democratici, potremmo tranquillamente accettare di restare all’opposizione per i prossimi 15 anni.
Per buona pace di chi -sottoscritto compreso- ancora crede che il progressismo stia a sinistra e che il PD avrebbe potuto esserne il rappresentante per eccellenza!


Massimo

giovedì 31 luglio 2008

DEMOCRISTIANI, BIGOTTI e INUTILI:IL GRUPPO DEL PD ALLA CAMERA

La scelta indecente di astenersi durante la votazione sul conflitto di poteri tra potere giuduziario e parlamento sul caso Englaro fa calare, una volta per tutte, la maschera ai nostri parlamentari del PD.
La NON scelta è la migliore dimostrazione dell'inettitudine di questa compaggine, del potere che hanno i teodem nel gruppo che, pur di salvaguardarsi agli occhi del Papa, fanno astenere il 40% circa dei rappresentanti della politica italiana dall'esprimere un giudizio su un tema così importante.
Ogni scelta è opinabile, non scegliere è da ignoranti, da persone senza la spina dorsale.
Mi meraviglio dei radicali eletti in quota PD alla Camera....ma forse manco lo sanno che si sono astenuti....semplicemente sono già in ferie in qualche sperduto luogo...
Poco conta la solita lettera del capogruppo Soro che chiede alla Presidenza della Camera di affrontare il tema del testamento Biologico.
Uguale mossa era stata fatta ai tempi di Welby.
...avete visto miglioramenti?
Quale sarà la prossima mossa dei Binetti guys?Sostitire la Corte d'Appello con il plenum episcopale della CEI?

Forzare una persona a vivere contro la sua volontà, con una cannula conficcata nel collo è una tortura.
Chiudere gli occhi di fronte a una questione così importante è incivile.
VERGOGNA.

Massimo.

martedì 10 giugno 2008

CONSIDERAZIONI AD ALTA VOCE

In queste settimane post sconfitta elettorale mi sono spesso interrogato sulle mie scelte politiche recenti, visti anche i notevoli spunti offerti dagli appuntamenti istituzionali quali l’insediamento delle Camere e del nuovo governo.
Domande che oltre a una riflessione sul mio personale ruolo nella politica hanno risvegliato nella mia mente interrogativi e mi hanno spinto ad elaborare giudizi e riflessioni.
Giuste o sbagliate che siano, ho scelto di condividerle sul blog.
Visto il magro risultato delle politiche nazionali e l’avvicinarsi delle elezioni europee mi sono domandato se l’area politica cui faccio riferimento si stia preparando correttamente all’appuntamento delle europee e se i primi passi dell’opposizione- parlamentare ed extra- siano andati in una direzione che rispecchia effettivamente la mia visione politica.
Devo dire onestamente che il fronte nazionale, così come quello locale, del PD continua imperterrito a regalarmi sorprese e si sta rivelando, effettivamente, quel pastrocchio disomogeneo, risultato di un’accozzaglia di idee, partiti, potere e “senatori”.
Il sogno del “Veltrusconismo” coltivato da Veltroni e realizzato da un onnipotente Berlusconi sta muovendo i primi passi e ci ha regalato la panacea necessaria a dimenticare la pesante sconfitta elettorale.
Sembra quasi che a Montecitorio quelli del PD non si siano accorti che alla fine, anche sta volta, ci faremo i nostri bei 5 anni di opposizione, che saranno, se la memoria storica non mi delude, una tragedia- economica e sociale -molto simile al quinquennio 2001-2006.
Con la mente fissa su quell’ “in fondo siamo sempre il secondo partito italiano e abbiamo preso quasi il 40% dei voti”, i nostri rappresentanti in parlamento si stanno preparando alla pace dei sensi istituzionale.

Mentre si parla di centrali atomiche come se fossero alberghi del monopoli- da costruire tra “Parco dei Giardini e Viale della Vittoria” purchè lontane da Arcore-, fin che si ventilano i tribunali speciali per la mondezza, da istituire mediante decreto legge- ma non erano vietati dalla costituzione?!- e finche nel decreto legge sulla sicurezza si inseriscono le modalità per santificare amici collusi e corrotti del Presidente e per preservare le specie protette televisive- Rete 4 e la sua banda di cortigiani- il PD ritrova la sua vera vocazione: il correntismo e la vecchia politica.

Il rinnovamento, i 12 punti, i comizi sull’ “Italia che vorrei” stanno cadendo nell’ oblio.
Prevedibile.

Risolte le ultime nomine dei sempreverdi silurati - grande Rutelli, miiiiitttico, I love ya, torna verde o radicale che ci fai na grazia…..!!!!-, dopo le piccole diatribe del caso, e dopo aver sistemato gli “amici di” nel governo ombra più ridicolo della storia repubblicana- forse per fare patta con i nomi altisonanti del governo quello vero??Grande Mara, al question time alla camera ti voglio con il costume da letterina che canti ullala-ullala-ullallalaaaaaaaaaaaaa!- sembra che il nostro compito istituzionale sia finito, come in attesa che 5 anni di Berlusconi ci scorrano dolcemente addosso!
E come se non bastasse, piuttosto che sfruttare il momento di impasse istituzionale- in cui più di fare opposizione, sperando nel male minore, non si può- e approfittare subito per ultimare il processo costituzionale ancora monco del PD, che dura ormai da 8 mesi, abbiamo avuto la miiiittica idea di reintrodurre le correnti.

Così oltre che a dover fare i conti con un consenso politico magrissimo dobbiamo iniziare anche a pesarlo sulle quote dei Veltroniani, dei Bindiani, dei Lettiani e, ultimo ma più importante, dei Dalemiani.
E mentre Veltroni minaccia il congresso e “quelli del caminetto” lo spernacchiano allegramente, il baffetto Massimo schiera i colonnelli e, dalle colonne dell’Unità, detta il programma del partito.
Il segretario “rosica”, il partito si spacca, ma nessuno si contrappone all’onnipotente marinaio di Gallipoli. Anzi. Tutti pronti alla virata.
Ecco aprirsi la stagione del “come è bello contraddirsi, ma se lo facciamo con parole difficili la gente non capirà” e così il Walterone nazionale annuncia che “non potrà più esserci l’Unione ma che bisogna guardare ad alleanze forti, soprattutto su base locale, con le forze della sinistra.”
Pronto, Walter……chi c’era nell’Unione l’UDC?!?L’MSI?!?La Lega?!Alternativa sociale?Oppure c’erano proprio le forze della sinistra?
Ci prendiamo in giro?!?
No, perché se è così basta dirlo chiaramente!E cosi evitiamo tutti di perder tempo….

La situazione a livello locale introduce ulteriori elementi di comicità- drammatici!-.
Mentre il coordinamento provinciale di Verona si preoccupa di fare un assemblea fiume, in cui con tempi biblici- e discorsi a volte casuali e ripetitivi dei soliti “guru” della politica locale- si discute del dramma della sconfitta del PD- ormai risalente a 2 mesi abbondanti fa-, a livello comunale si cercano di eleggere i coordinatori di circolo.
Ed ecco per miracolo ritornare a galla le correnti.
“Venghino signori venghino, il circo delle correnti!....Veltroniani, Lettiani, Bindiani…ne abbiamo per tutti i gusti, per grandi e piccini!”
Mentre i veltroniani candidano un novello sposo che non può presentarsi alle assemblee di circoscrizione se non in conference call dallo sperduto luogo esotico in cui sta trascorrendo- giustamente e beatamente- la sua luna di miele, i Bindiani e i Lettiani giocano il tutto e per tutto su due simboli della lista civica del sindaco uscente, Zanotto, massacrato dai leghisti alle ultime elezioni amministrative, ora anima new-age del PD veronese.
Nulla da eccepire sui nomi, tra cui c’è la Stef che, come si sa, stimo decisamente.
Sul metodo delle candidature si potrebbe aprire più di qualche parentesi….

Nel frattempo si strutturano i giovani democratici veronesi: 18-35 enni, d’altra parte, si sa, l’età media si allunga e si è giovani fino ai 50…!
Prima ancora del partito (mah!!), et voilà, dopo una due giorni di ritiro spirituale nelle “colline di Mozzecane” , ecco bello e pronto il Minotauro dei Giovani del PD: ha il corpo della Sg, la testa di Azione Cattolica e il fascino della vecchia FIGC….un’ariete “nuvo di zecca”per far breccia nel cuore di migliaia di giovincelli veronesi…..

Ironie (facili, forse,) a parte, la domanda che mi rotea nella testa dal 14 ottobre 2007 è sempre : “è questo il partito che volevamo?”
Volevamo ricreare La Triplice (+1)- Veltroni-Bindi-Letta-D’Alema- nel PD?
Volevamo veramente fare l’opposizione che si è vista in questi mesi- più che costruttiva a me pare moscia e inconcludente…-.
Volevamo veramente rimanere nel limbo di un partito- Forza Italia Style- in cui non si capisce chi-fa-cosa-e a nome di chi?

Beh, ragazzuoli, io no. Non pensavo nemmeno lontanamente a un PD come questo. Da un partito così-per le idee e per i metodi estemporanei- ne stò felicemente ben alla larga.
Con buona pace dei validi – pochi in verità - “costituenti” locali e nazionali del PD che stimo, della mia coscienza politica “attiva” e dell’impegno profuso, in tempi che sembrano ormai così lontani, per cercare di portare un’opinione e un’idea - forse sbagliata- sul “MIO” PARTITO DEMOCRATICO.


Massimo.

martedì 6 maggio 2008

IN CADUTA LIBERA

Oggi 5 maggio 2008 è morto a Verona Nicola Tommasoli.
Non un eroe, non un martire, solo un “butel” come tanti. Un trentenne con l’unica colpa di voler godersi una serata festiva nel centro della sua città.
Potevo essere io, oggi, al posto di Nicola, la mia famiglia potrebbe essere stata oggi al posto della famiglia Tommasoli, incredula e straziata da un dolore così forte, ingiustificato, incomprensibile.
Con Nicola muore oggi un pezzo di città. Muore la città che vorrebbe poter camminare liberamente senza essere aggredita da un branco di 5 imbecilli, muore la città che crede nella pace e nella nonviolenza, che professa la diversità come ricchezza, muore la democrazia, muore la piazza.
Muore anche la politica, che con i suoi proclami e battibecchi si dimostra sempre più miserevole di fronte alla vita del paese. Una politica che arriva a stilare una classifica tra i fatti di violenza urbana, quella che si spinge per bocca del presidente della Camera a dire che un morto ammazzato per opera di una premeditata, colposa e inutile violenza è meno grave di un gruppo di balordi torinesi che bruciano bandiere, la politica dei comunicati stampa prolissi e inconcludenti , quella politica che vuole maldestramente addossare la colpa di questo morto al sindaco leghista, una politica che, non dimostrando una possibilità di vita migliore, induce, di riflesso, un gruppo di stolti e senza spina dorsale a pensare che una croce celtica, un manganello, un bomber, e il culto del Duce siano un lasciapassare sufficiente per poter decidere della vita e della morte di una persona.
Muore la politica della speranza, del miglioramento delle condizioni sociali, della valorizzazione del paese, del dialogo, della cultura e dell’intelligenza.
Muore un pezzo d’Italia.

mercoledì 30 aprile 2008

Ciò che rimane

Il risultato elettorale uscito dalle urne ormai due settimane or sono parla chiaro. I cittadini italiani, o meglio l’80% degli aventi diritto al voto ha scelto liberamente e senza alcuna forma di oppressione psicologica di consegnare il paese in mano a Berlusconi.
La decisione, completamente democratica merita il rispetto più assoluto da parte di ognuno di noi. Mettiamocelo bene in testa, non esistono belli e illuminati, sapienti e dottori che votano a sinistra e rozzi ignoranti che preferiscono la destra. Il popolo italiano, in maniera del tutto trasversale- la Lega e il PDL hanno ricevuto voti da ogni ceto sociale, dall’agricoltore ipoacculturato al dottore plurilaureato, - ha fatto una scelta di campo talmente netta che non lascia nemmeno spiragli di speranza per il Centro rappresentato da UDC, IDV, PD e per la sinistra, ormai senza rappresentanti.
Un altro dato di fatto incontrovertibile è che le ali, i movimenti spiccatamente ispirati ad ideali politici e movimenti del passato- rifondaroli,verdi,comunisti e neofascisti per intenderci-, sono state esclusi dai due rami del parlamento.
Questo è, di sicuro, insieme alla netta affermazione del PDL-LEGA una delle due note dolenti della campagna elettorale.
Un altro tema forte che bisognerebbe analizzare è rappresentato dalla netta sconfitta della strategia politica su cui il PD ha puntato durante la campagna elettorale.
Il tentativo, da me qui apertamente contestato, di ammaliare i centristi è naufragato.
La convinzione di saper attirare i voti della sinistra è stata definitivamente sfatata: gli operai, almeno al nord s’intende, piuttosto di dirottare il loro voto dall’estrema sinistra ai democristiani del PD hanno preferito rifugiarsi in un partito di lotta sociale, rappresentato dalla Lega.
Quelle piazze piene, frementi in attesa del salvatore Walter, ci hanno ingannato, hanno permesso a qualche presuntuoso del PD di dire che avevamo già vinto prima ancora di votare. Una cecità così evidente nella lettura della realtà non si era mai vista prima. Tutti hanno registrato l’affluenza ai comizi ma nessuno si è mai preoccupato di capire ciò che rimaneva alla gente dopo le lunghe orazioni del Parolaio Veltroni. Non siamo riusciti a capire che il linguaggio aulico, le metafore, le citazioni, il parlar forbito, l’aver messo la “lingua nel pulito”, come direbbe un mio collega napoletano, non ci ha permesso di comunicare ad un popolo, come è quello italiano, che fa i conti con i centesimi di euro, con l’infalzione, con le tasse, i lacci e i laccioli imposti dalla burocrazia, la vergogna nazionale dei rifiuti, la mafia, la disoccupazione, la paura del caro petrolio e del caro cereale. Non abbiamo comunicato nulla ai cittadini stanchi delle burocrazie della casta, del settarismo delle professioni, di un paese che chiede troppo e restituisce troppo poco, di uno stato che da a pochi la possibilità di essere molto ricchi e che stritola i molti che ambiscono solo al benessere sociale minimo.
Mentre da un lato si scimmiottava Berlusconi parlando di tagli, di un’italia nuova, di risparmi, detassazione, efficienza, senza mai dire chi avrebbe pagato tutto questo ben di Dio, dall’altro Prodi e Letta ventilavano già l’idea del prestito ponte per Alitalia e permettevano a una delle più grandi piaghe economiche italiane di continuare a bruciare risorse pubbliche.
Parlavamo bene, razzolavamo malissimo. Abbiamo incarnato appieno la figura dei veri post-DC: accontentare tutti senza scontentare nessuno.Improponibile!
Non siamo riusciti a convincere la gente, e, prima ancora, non siamo riusciti a capirla.
Abbiamo fatto un restyiling “alla buona” cambiato il colore, il simbolo, la sede,mentre a dirigere il nuovo partito rimbombavano pesanti i soliti nomi dei burocrati ombra, abbiamo ammiccato al Papa e ai radicali, ai comunisti e ai teodem, agli imprenditori e agli operai, non capendo che, ognuno, con una mano ci osannava e con l’altra, nel segreto della cabina , tracciava una croce netta sul simbolo della Lega Nord-PDL.

Abbiamo contribuito allo sfascio degli ideali di sinistra per un piatto di lenticchie. Abbiamo rinnegato i padri della politica sociale di sinistra per ottenere tre-quattro punti in più nel Nord est.
Abbiamo lasciato la Sicilia alla Mafia.

Questo è quello che abbiamo raccolto dalle ultime elezioni. Vorrei che qualcuno mi spiegasse chi ce l’ha fatto fare, e soprattutto se siamo ancora convinti che questa sia la strada giusta che dovrà percorrere il PD in futuro.



Massimo.

lunedì 7 aprile 2008

L'ORA DELLE SCELTE

Dopo qualche settimana di assenza, ricercata ed obbligata dai molteplici impegni lavorativi, dalle pagine di questo blog è arrivato, improcrastinabile, il momento di lasciar da parte le incertezze, i dubbi, i se e i ma, le illusioni della politica da campagna elettorale e, con franchezza ed onestà, “squarciare il velo del tempio” dichiarando fermamente che alle prossime elezioni io NON voterò il PD, laddove non sia esplicitamente richiesto dal buonsenso- e cioè sulla scheda del Senato della Repubblica.
Ho deciso, dopo aver analizzato la situazione politica che si è andata delineando in questa breve ed intensa campagna elettorale, che nonostante Veltroni eserciti sulla scena un notevole appeal- inversamente proporzionale alla cultura politica dell’elettore, si intende-, non posso seguire il moto “ubi maior, minor cessat” e subordinare convinzioni personali al bene, o al male minore , per il paese. Non voterò PD alla camera per 3 semplici questioni.
La prima è tanto semplice quanto essenziale: non sarò al servizio di un progetto di asservimento della sinistra al centro. Assistere a questo spostamento continuo del baricentro politico italiano verso quella che nei primi del 900 chiamavano “La Palude”, cioè il luogo degli indecisi, degli accomodanti, dei politici che non si schierano mai, che tanto mi è distante, sia per le tematiche vetuste e talvolta assurde che sostiene, sia per un modo di far politica tipica della DC che ha portato, non senza l’aiuto di altri grandi partiti, allo sfascio, mi crea, giorno dopo giorno, un senso di rifiuto per il PD che mai come oggi si stà sedimentando.
Il secondo nodo è rappresentato dalla questione relativa ai candidati che la Direzione Nazionale, nella persona del Segretario, ha scelto di candidare, senza ascoltare minimamente i desideri e le necessità della base. Il capolista per la mia circoscrizione elettorale è Massimo Calearo, ricco imprenditore del nord est, persona controversa per ciò che riguarda la collocazione politica. Se si pensa che solo pochi mesi fa si è detto molto vicino alle idee della Lega Nord- quelli che prendono i fucili, per intendersi- i brividi lungo la schiena iniziano a salire. Se si ricorda che, da segretario di Federmeccanica, ha costretto i metalmeccanici a 50 ore di sciopero prima di riconoscere un rinnovo del contratto, che prevede aumenti e benefici minimi, il sangue nelle vene si raggela.Dovrebbe forse essere lui a costruire un’ Italia Nuova? Lui a combattere l’erosione del potere di acquisto degli stipendi? Lui a tutelare il popolo che storicamente vota a sinistra, e cioè una buona fetta- se non la totalità- degli operai metalmeccanici? Io ho dei serissimi dubbi.I restanti candidati – esclusi volti giovani e new entry che non conosco e che comunque vada non verranno mai e poi mai eletti, visti i posti che ricoprono nelle liste- sono riciclo bello e buono. E, badate bene, non un riciclo plausibile di buoni politici, bensì un riciclo forzato di gente che, con alle spalle una o più legislature, giura che questa volta sarà diverso e che si metteranno a far politica buona, al servizio del cittadino, daranno “la spinta per ripartire”…..vero on. Fogliari?E…giusto per capire….perchè mai questa spinta non l’ho notata nel governo Prodi di cui “i riciclati” erano parte attiva?!?Mah!
Infine, il terzo motivo per cui non voterò PD riguarda il merito, i programmi. La campagna elettorale fatta ha puntato molto sul fare, sull’Italia nuova e sul nuovo miracolo italiano che- a differenza di quanto propagandato dal PDL- passa per il sacrificio e non solo grazie alle proprietà taumaturgiche e ai superpoteri del candidato Premier.Se lo traduciamo in linguaggio “umano” significa che, per proseguire nel processo di rinnovamento e per lanciare una Nuova Italia, si deve seguire la linea di Prodi, rigida -giustamente- dal punto di vista fiscale e che prevede una redistribuzione del reddito solo nel momento in cui i soldi in cassa ci sono. E qui i conti non tornano. Veltroni promette di portare stipendi dei precari a mille euro(costo zero per lo stato? Ne siamo sicuri?), dare copertura assicurativa gratuita alle casalinghe, tassare i redditi d’impresa al 20%, creare centri di eccellenza per la ricerca etc, etc. Ora, per quanto io possa avere fiducia in Veltroni, so benissimo che il conto economico dello stato è una quadratura difficile e millimetrica del cerchio e che i costi di questi interventi porterebbero la pressione fiscale, o i tagli alla spesa corrente, ad aumentare vertiginosamente. Non vorrei che il buonismo veltroniano contenesse, per l’ennesima volta nella storia politica del CENTRO-sinistra, quel po’ di magico, quel pizzico di fiabesco, che in politica NON E’ TOLLERABILE. Non si può mentire agli elettori. NON SI PUO’!Inoltre, il programma del PD, sebbene sia corto ed asciutto- la lezione delle 238 pagine è servita- mi risulta parecchio vago. Ne cito una su tutte: quel “ci impegniamo ad emanare una legge che regoli le convivenze di fatto” che vuol dire? Che le vietiamo, che le incoraggiamo, che facciamo un regolamento serio, che ci mettiamo Guelfi contro Ghibellini perché si devono mettere d’accordo l’anima TeoDem Popolare con gli ex Ds?Insomma, vabbene far le cose semplici ma semplicistiche no , eh!
Detto ciò, per gli uomini, per i progetti e per la comunanza di idee, ho deciso di votare SINISTRA ARCOBALENO alla Camera.
Sarà un voto alla persona, Cesare Damiano capolista in Veneto1 , che molto ha fatto nella passata legislatura e , finalmente, sarà un voto a sostegno dei valori della Sinistra che il PD ha cancellato, soffocato dalla smania di ammaliare gli elettori di centro, gli indecisi. Spero sarà una collocazione temporanea, nell’ attesa, che il PD riprenda la retta via.

Che vinca il migliore!!

Massimo

lunedì 3 marzo 2008

IO, CI SARO'?!?

In queste settimane che ci portano verso le votazioni, frenetiche per avvenimenti, presentazione di candidati, liste e ammennicoli elettorali di contorno, mi è ritornato sotto mano un buffo certificato a firma di Walter Veltroni e di Paolo Giaretta, Segretario Regionale del PD in Veneto, in cui, dopo il mio nome scritto con un grossolano tratto di indelebile nero, circondato dagli stemmi del PD, campeggia la dicitura IO, CI SONO.
IO CI SONO con il PD, IO CI SONO nel PD , IO CI SONO tra i Democratici.
Quel foglio di carta zeppo del migliore marketing politico, teso alla fidelizzazione del votante medio, mi ha spinto a pormi delle domande che, ad oggi, si stanno trasformando in veri e propri dubbi in vista del 14 aprile.

Dopo essermi lanciato nell’avventura dell’Associazione per il Partito Democratico due anni or sono e dopo aver partecipato da basito spettatore alle diatribe per la spartizione di ogni singola sedia, posto in lista, carica onoraria, dopo aver sopportato una fase di start-up del partito in cui le vecchie facce e le vecchie abitudini da manierismo medioevale politico la facevano da padrone, pensavo di aver raggiunto il minimo storico dell’entusiasmo, e quindi, che ormai nulla avrebbe potuto aggravare il mio dissenso e la mia distanza dal PD.
Insomma….se quell’ IO CI SONO aveva resistito a quel travaglio che è stata la nascita del PD, ero sicuro che ormai la mia idea politica si sarebbe consolidata. Definitivamente legato al PD, ne ero certo!
Il progetto politico intangibile e disilluso di Veltroni e la maniera, certo aggravata dalla imprescindibile ristrettezza temporale, con cui si stanno creando le liste elettorali in tutta Italia, invece, sta facendo vacillare le mie certezze. Un senso di inadeguatezza del mio partito, quello di cui sono fondatore- insieme a qualche milione di italiani- quello che credevo diverso dagli altri, quello che avrebbe dovuto segnare la svolta nella politica italiana e che invece, trovate pubblicitarie da campagna elettorale a parte, assomiglia ogni giorno di più ad un tradizionale partito italiano da prima repubblica.
La cosa mi sconcerta, non poco, ma da elettore adulto- anche se considerato in età da oratorio, per una politica che spaccia per giovane un 40 enne- vorrei che mi si spiegasse, nel concreto, in cosa consiste il progetto politico del PD, che cosa significano le candidature “spot” che il Veltroni ogni tanto fa uscire dal cilindro, come se, d’improvviso, fosse posseduto dall’ animo del Berlusconi dei primi anni novanta. Quello che candidava veline e presentatrici, donne cannone e starlette, Mara Carfagna e la Zanicchi…
Vorrei capire in che misura l’operaio sopravvissuto al rogo della Thyssen potrà portare l’istanza operaia in parlamento se, senza esagerare con la cattiveria, non ha saputo fare nulla di tangibile per far rispettare la dignità sua e dei suoi colleghi, imponendo che fosse mantenuto un requisito minimo di la legalità nella fabbrica in cui lavorava, impedendo ai lobbysti dell’acciaio di ammazzare colposamente (e dolosamente, per ciò che mi riguarda) 5 persone- 6 con lui se un colpo di fortuna magistrale non lo avesse assistito.
Vorrei capire anche quali sono le capacità della ragazza siciliana che, pur possedendo una meritata laurea in Giurisprudenza, più che per meriti personali, è capolista in Sicilia solo perché bisognava far vedere al popolo che in parlamento ci possono andare tutti…operatori del 190, 155 o chiromanti-hot-centraliniste comprese…
Vorrei capire anche quali sono i criteri di scelta di queste persone, “l'Italia che lavora”, perché, se basta essere un operaio che ha assistito alla morte di un collega sul posto di lavoro, o un laureato che lavora, a 3 euro/ora e senza ferie in un call center, per scegliere 2 soggetti rappresentativi delle categorie in Italia sarebbe stato più democratico fare una lotteria…!
Gli iscritti non sarebbero di certo mancati!
Idem per i ricercatori universitari, a meno che avere avuto il babbo amico del Veltroni sia un prerequisito….si intende!
E soprattutto, pur accettando che i sopraccitati ragazzi, l’operaio e la centralinista, siano meglio degli altri, supponendo che la miglior ricercatrice da lanciare in politica sia da candidare nel Lazio e si chiami Madia, che Milano sia attratta irrefrenabilmente dal Colaninno pensiero e che quindi il rinnovo- o almeno una parvenza dello stesso-, in qualche modo stia pervadendo il PD, vorrei capire, cortesemente, caro Segretario, perché nella regione che traina il paese, il mio Nord-est, insistiamo con le cariatidi e gli evergreen 65 enni uscenti della scorsa legislatura, come punte di diamante da ricandidare!
Stanchi gerontocrati che ormai non hanno più nulla da dire a un Triveneto che, se solo percepisse il minimo segnale di un cambiamento, da realizzarsi verso il sostegno alla piccola-media impresa e all’artigianato, e odorasse nell’aria la possibilità che il PD possa essere un vero partito del rinnovamento politico, operoso al governo, un partito del fare, un partito per gli italiani e non per i senatori e i deputati, per i segretari e per gli ex di questa o quella corrente, ti acclamerebbe come nuovo presidente del Consiglio con percentuali bulgare?!?
E ancora, caro Walter, perchè tenere buona la Binetti e i suoi amici Popolari-ex Dc-filopapisti difendendo scioccamente il diritto della chiesa ad interferire, bloccare, porre veti, inibire una politica del progresso e far scappare uno scienziato illustre, e uomo dalla cultura sterminata, come Piergiorgio Odifreddi?Perchè i voti cattolici "ce piacciono" e i voti laici possiamo perderli senza problemi?!?Forse perchè è più comodo fermarsi su posizioni conservatrici vecchie di 2000 anni che provare a modificare la mentalità della popolazione?!?Che è, hai paura dell'inferno Walter?Oppure anche tu, sotto sotto, sai benissimo che il voto del vecchiume cattolico oltranzista è un bacino sicuro in cui tuffarsi, girando le spalle al progresso per un comodo tornaconto elettorale?!
E ancora, come farai a metter d’accordo i teodem con i Radicali?!? Tarallucci, vin santo e cannabis?!?
O forse hai già deciso che facciamo un'altra figura da cani e duriamo al governo-se mai ci dovessimo andare- il tempo di un giro di valzer?!?
Con un’amarezza che mai ho provato prima, con il groppo in gola, e l’amaro della disillusione sai che ti dico Walter…….
Stavolta non lancio il cuore oltre l’ostacolo,
stavolta non so se quell’ “IO, CI SONO” varrà il 14 aprile prossimo.

Massimo.

domenica 17 febbraio 2008

SE PO FA'...O NO?!?

Yes, we can!
Il grido di battaglia con cui il nostro Uolterone nazionale si candida!
Certo che...a dirla tutta poteva far di meglio con il motto della campagna elettorale.....
Scrive libri, ha una cultura sconfinata e poi non appena si trova a testa del partito- DS prima e PD ora- non fa che coniare motti in inglese, o meglio, copiarne alcuni di Kennediana-Obamiana memoria.....
Già quell' "I care" di donMilaniana fattura aveva spiazzato i delegati una decina di anni fa.....mo pure We can...che se uno è veneto fisso potrebbe anche interpretarlo per una bastemmia sogghignata?!?
Per non commettere errori sto giro però il Veltroni ha visto bene di guardare all'America attraverso gli occhi di un traduttore....YES WE CAN==SE PO FA'!
Eh si.....se po fa, ma...cosa?!?
Un partito a vocazione maggioritaria?!?
La speranza è durata 3 giorni....fino all alleanza con quel Di Pietro che tante volte ha messo in difficoltà il governo Prodi. Perchè lo si sia fatto mi rimarrà per sempre un mistero!Ma dico io, se dici andiamo da soli non mi sembra difficile esplicitare il concetto!Da soli==DA SOLI....cioè solo il PD.....right?!?e invece......!bah!
Un partito nuovo?!?
I Parlamentari uscenti sembrano quasi tutti riconfermati nelle liste dei rispettivi collegi e, sebbene il tempo sia poco prima del 14 aprile, non v'è dubbio, le primarie per la selezione dei candidati restano una sorta di miraggio!Ma dico io....mi scomodate per eleggere il consiglio direttivo del pd a livello comunale e ve ne fregate per la cosa più importante, la scelta dei candidati nazionali?!?Ma come è che ragionate, al contrario?!?No perchè basta saperlo!O forse la base va bene solo quando ci son da rimpinguar le casse del partito a suon di due euro?!?Walter...questa proprio non l'ho capita.......ma come al solito evidentemente sono io duro, non è colpa della classe dirigente del PD!
Vincere le prossime elezioni?!?
Questo si, si può fare.....
Ma la via da percorrere non è certo quella del vecchio, del riciclo, del rinnovo limitato alla sola facciata.
Non basta pronunciare un discorso francescano da Spello per dire che le cose sono cambiate..
Walter, solo dei volti nuovi e una nuova linea politica coerente e realizzabile ci può far vincere.
Solo ridando speranza all'Italia e agli italiani si può tornare ad esser maggioranza.
Solo consci che i moderati non sono quelli vicino al papa, ma quelli che vedono alla politica come all'amministrazione sensata del paese, ci può portare quella valanga di voti necessari per recuperare lo svantaggio.
Solo un rinnovo della classe dirigente-ottimo Colaninno ma non ditemi che è un novizio o un giovincello perchè alla fine ha 38 anni, mica 25 vero...-ci riporterà a palazzo Chigi....!
Ora è tutto nelle tue mani:
Curare gli interessi degli ex politici, quelli che hanno fatto dell'arte di orare a vuoto la loro professione, essere inetti esempre all'ombra delle tonache Vaticane, perpetrare una politica di scambi e sprechi o lottare per cambiare il modo di governare?!?
Caro segretario, hai due mesi per rispondermi......!
Coi fatti ovviamente....il resto è campagna elettorale per elettori mentecatti e idealisti senza futuro!
Ti aspetto a Verona e a Milano!
Massimo

venerdì 25 gennaio 2008

LA RI-CADUTA

Ebbene si....dopo 20 mesi si ri-cade....!
Sono stanco, avvilito, incapace di capire. Vedo il vecchio che mi circonda, il mio paese che non cambia. Vedo il governo che cade e bottiglie di spumante stappate al senato.
Ma dove siamo finiti?!?
Onore a Prodi che ha avuto il coraggio di metterci la faccia. Fino infondo.
Disonore a Fassino che dice che "lui non ha più l'età per fare autocritica...."!Sbagli Piero, sbagli. La legge elettorale, il conflitto di interessi, la riforma tv, i dico, la riforma della giustizia, la redistribuzione, la tassazione delle rendite, la riforma dello stato sociale.....Ce n'è da fare di autocritica, a pacchi...ma nel centro sinistra si prewferisce la commiserazione all'autocritica.
Non mi resta che attendere di essere governato per altri 5 anni da Berlusconi. Lui, seppur male, sa governare con una maggioranza.
Diamogliene atto.

venerdì 11 gennaio 2008

L'OPERAIO MODERNO

Grazie a Ezio Mauro che oggi su Repubblica mi ha fatto capire, con le lacrime agli occhi, che cosa vuol dire essere operaio, pur non avendo mai indossato una tuta blu.
Grazie a coloro che mi hanno preceduto e che hanno lottato con le unghie e con i denti per ottenere diritti fondamentali sul posto di lavoro. Spero che possiate essere da esempio per chi ritiene inutili le "lotte" in fabbrica e per coloro che non vivono la fabbrica e l'essere operaio con la fierezza della ragione.
Grazie a chi l'attività sindacale l'ha fatta (e a chi ancora la fa) per volontariato e le conquiste in fabbrica le soffre sulla propria pelle, coloro che parlano poco e in dialetto ma hanno migliorato la vita di migliaia di operai!
Grazie a tutti coloro che, pieni di vergogna, dopo aver letto IL BELLISSIMO QUANTO TRAGICO EDITORIALE DI EZIO MAURO SU REPUBBLICA DI OGGI, deciderà di aver fatto abbastanza danni nel nostro paese e si ritirerà a vita privata.
Grazie a quei sindacalisti inetti che sceglieranno di smetterla di parlare forbito sulla pelle dei lavoratori, tornando a lavorare a testa bassa per una categoria, specie per il comparto metalmeccanico, che oggi è considerata ignorantemente una parte superflua e ignorante d'Italia.
Grazie ancora a Ezio Mauro che oggi ha scritto una delle piu belle pagine del giornalismo di approfondimento che mai abbia letto in tutta la mia vita.

Oggi sono un po' operaio anch'io, come orgogliosamente lo è mio fratello, e come, in maniera esemplare, lo ha saputo essere mio PADRE.



Massimo.

giovedì 10 gennaio 2008

BRAVO GALAN E IL SUO "RIFIUTO"!

Sono di sinistra ma ho apprezzato la ferma volontà di Galan di non accogliere in Veneto rifiuti della Campania.
Non conosco nè i toni nè le parole usate dal nostro Governatore per declinare l'invito malsano di Prodi, ma sono contento che il no sia stato secco e deciso. Aderisco nel merito insomma, non nel metodo!
Perchè mai dovremmo aver accolto tonnellate di spazzatura non differenziata proveniente dalla Campania se sono gli stessi cittadini campani i primi a non volerla nelle loro discariche?!?
Perchè dovrei aiutare dei manipoli di stolti che, in piena emergenza rifiuti, non esitano ad ammonticchiare nei pressi dei cassonetti di raccolta lavatrici, reti dei letti, elettrodomestici vari?!?
Perchè io sono, GIUSTAMENTE, costretto alla raccolta differenziata del secco, umido, carta, plastica, vetro e i campani, "poverini", non possono farlo?!?
Non ci arrivano a capire cosa è fatto di plastica e cosa di vetro, cosa è umido e cosa è secco oppure la fatica mentale di gestire 4 sacchetti al posto che uno li squassa?!?No, giusto per capire eh!

Quando ho sentito il discorso di Prodi nel post vertice emergenza rifiuti e ho visto le reazioni di alcuni gruppi di manifestanti in Campania mi è venuto un brivido....mi si è materializzato Alberto da Giussano sulla spalla, giuro che stavo per diventare Leghista, in barba alla mia intelligenza!!! Ma come, lo stato è disposto ad investire migliaia di milioni di euro per sistemare uno zozzume che, non interamente sia chiaro, hanno generato DOLOSAMENTE E CON COLPA GRAVE dei cittadini che non sanno essere civili nei comportamenti e nelle abitudini, verranno impiegati esercito, mezzi e uomini dello stato per cercare di riportare Napoli e provincia alla civiltà e c'è gente che si lamenta?!?

Ma state scherzando?!?

E poi diamo la colpa alla camorra come se fosse un male oscuro......che sono di diverso quegli stolti cittadini se non la linfa e il motore pulsante della camorra?!?
Camorra è la gente che lancia sassi contro la polizia che scorta i camion nelle discariche, chi tiene i figli a scuola perchè "c'e monnezza ovunque", chi blocca l'accesso ai siti di stoccaggio, chi dice no agli INCENERITORI per partito preso, senza manco sapere che cosa sono, chi incendia i rifiuti, chi vuole produrre 2 KG di spazzatura a testa ma non li vuole nelle discariche vicino a casa!

Se ne fate parte, beh...infondo ve la meritate la Camorra!



Massimo.