venerdì 11 gennaio 2008

L'OPERAIO MODERNO

Grazie a Ezio Mauro che oggi su Repubblica mi ha fatto capire, con le lacrime agli occhi, che cosa vuol dire essere operaio, pur non avendo mai indossato una tuta blu.
Grazie a coloro che mi hanno preceduto e che hanno lottato con le unghie e con i denti per ottenere diritti fondamentali sul posto di lavoro. Spero che possiate essere da esempio per chi ritiene inutili le "lotte" in fabbrica e per coloro che non vivono la fabbrica e l'essere operaio con la fierezza della ragione.
Grazie a chi l'attività sindacale l'ha fatta (e a chi ancora la fa) per volontariato e le conquiste in fabbrica le soffre sulla propria pelle, coloro che parlano poco e in dialetto ma hanno migliorato la vita di migliaia di operai!
Grazie a tutti coloro che, pieni di vergogna, dopo aver letto IL BELLISSIMO QUANTO TRAGICO EDITORIALE DI EZIO MAURO SU REPUBBLICA DI OGGI, deciderà di aver fatto abbastanza danni nel nostro paese e si ritirerà a vita privata.
Grazie a quei sindacalisti inetti che sceglieranno di smetterla di parlare forbito sulla pelle dei lavoratori, tornando a lavorare a testa bassa per una categoria, specie per il comparto metalmeccanico, che oggi è considerata ignorantemente una parte superflua e ignorante d'Italia.
Grazie ancora a Ezio Mauro che oggi ha scritto una delle piu belle pagine del giornalismo di approfondimento che mai abbia letto in tutta la mia vita.

Oggi sono un po' operaio anch'io, come orgogliosamente lo è mio fratello, e come, in maniera esemplare, lo ha saputo essere mio PADRE.



Massimo.

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