lunedì 17 novembre 2008

Diritto di scelta

Eluana ha vinto,tra pochi giorni il suo esile corpo non sarà più sottoposto a torture coatte che non ha mai voluto e che, nonostante la sua volontà le sono state prestate per circa vent’anni.
Ha fatto valere i suoi diritti nonostante sia uno stato di coma irreversibile, uno stato vegetativo che non le permette di muoversi da un letto, che non le permette di alimentarsi, che non le permette di vivere, in sostanza.
Ha impiegato vent’anni per far capire allo stato che vivere artificialmente, forzosamente, deve essere un diritto, una scelta, non un’imposizione. Un’opzione insomma, che lei non gradiva.
Con Lei hanno vinto la forza, la coerenza, la profonda fiducia nella legge di Suo padre Beppino Englaro, che, nonostante la terribile situazione in cui è stato costretto dal fato, ha lottato con le unghie e con i denti, non tradendo mai i suoi principi, non cadendo mai nella troppo facile tentazione di mettere fine all’accanimento terapeutico a cui è sottoposta Sua figlia con estemporanei blitz alla “Welby” o facili fughe in Svizzera.
Hanno perso invece tutti i meschini individui che, allegramente adagiati su poltrone dorate e ricoperte di velluto, da Montecitorio a Piazza San Pietro da Vespa a Mentana, con i loro abiti dai tagli preziosi, completi o talari che siano, parlavano al vento usando parole vuote come suicidio, omicidio, eutanasia.
Ha vinto la natura, la costituzione.
Ha vinto lo stato di diritto.

Grazie Eluana, grazie Beppino.
Spero che il vostro sacrificio e la vostra forza illuminino questo buio medievale in cui è caduto il nostro paese.
Massimo

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