giovedì 1 novembre 2007

LA POLITICA CHE ODIO

La politica che odio è quella portata avanti dai subdoli individui di
partito che predicano bene ma razzolano molto male.
Da qualche tempo questo modo di far politica, per il sottoscritto, ha
un volto.
Il volto di chi si è autoreferenzialmente fatto eleggere
nell'assemblea costituente del PD grazie alle spinte della segreteria
provinciale dei DS, di chi rilascia interviste di dubbio significato e
gusto a "L'Arena" in data odierna dicendo che il PD necessita di volti
nuovi ma che contemporaneamente chi ha lavorato alle primarie (cioè
lui e i suoi cari amici) non può esser liquidato e deve mantenere, in
qualche modo, il pezzettino di potere che con gli anni si è guadagnato
nelle gerarchie di DS e Margherita. Insomma uno di quei personaggi che
praticano una politica strisciante, quella dei mezzucci e degli
accordi di facciata e che poi, nel chiuso dei "palazzi bene" prende (o
pilota) decisioni che gli permettano di mantenere saldo il posto, a
disprezzo della qualità del lavoro svolto e degli effetti che può
produrre al sistema paese.
Una politica così mi fa venire il voltastomaco, mi irrita perchè è
priva di ideali e zeppa di tornaconti personali, rientri di potere che
il saggio e illuminato compagno Berlinguer, a ragione, ha sempre
additato come il male assoluto da cui tenersi a debita distanza.
Altri tempi, altri stili!

La situazione, a mio modo di vedere, è pesante perchè di loschi figuri,
che operano nel'ottica del proprio bene mettendo quello pubblico,
scopo principe della politica, in secondo piano, il nascituro PD ne è
ben fornito.
Spero vivamente di sbagliarmi.

Massimo

1 commento:

Anonimo ha detto...

I nomi! Fuori i nomi, Max! No, scherzo - non si usa e non sta bene .. pero' per il gossip c'e' sempre la posta elettronica! Francesco Magagnino mi ha chiesto lumi via email su mie sparate in blog.. max, let me know who's that please - mica compro l'arena , la guardo di sguincio on line ..
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stef bozzi